LA STORIA DEL CALCIO: vai alla parte 2
Il calcio minerale si trova in ogni cellula dell’organismo. Circa il 99% del calcio dell’organismo è contenuto nelle ossa e nei denti, che contengono anche fosforo, fluoro, carbonio ed altri elementi. Parrebbe che l’importanza delle ossa fosse ovvia, ma quel che forse non comprendiamo appieno è quanto sia importante una solida struttura ossea. Dal momento del concepimento fino a quello della morte una struttura ossea sana è assolutamente essenziale. A parte il fatto che le ossa sostengono tutta quanta la struttura del corpo, esse contengono anche quel midollo dal quale hanno origine i globuli del sangue. La salute dei nervi, dei muscoli e dei vari organi del corpo dipende dalla salute della struttura ossea: quando c’è qualcosa che non funziona nelle ossa, ne risente la salute di tutto l’organismo.
I denti sono importanti per la masticazione e per l’estetica; ma oltre a ciò, se i denti non sono in buono stato, ne possono seguire infezioni e altre serie complicazioni. Per la salute dei denti il calcio è essenziale. Un tempo si riteneva che i denti fossero composti di sostanze inorganiche, che non fossero cioè una struttura vivente; si riteneva che, una volta formati, i denti non subissero più trasformazioni particolari, salvo quando si cariavano a seguito di qualche malattia. Ma adesso sappiamo che i denti, come le ossa, sono strutture estremamente vive. Quando l’organismo soffre di una carenza di calcio, questo può essere sottratto alle ossa e ai denti. Durante la gravidanza, com’è ovvio, il calcio necessario all’embrione viene sottratto alle riserve della madre.
Abbiamo buoni motivi per credere che un’ossatura debole e friabile non sia semplicemente una logica conseguenza dell’età avanzata: a quanto pare, infatti, questa non è che una conseguenza di una dieta troppo povera di calcio. Se una persona ha calibrato la propria dieta con un certo criterio per tutta la vita, e continua a prendere una quantità sufficiente di calcio anche in età avanzata, non vi è alcuna ragione per credere che le sue ossa non debbano continuare a rafforzarsi un anno dopo l’altro.
Anche il sangue contiene calcio; non parliamo in questo caso dei globuli, ma del siero, cioè della parte liquida del sangue. Questo calcio aiuta a mantenere l’equilibrio acido-basico nell’organismo, ed oltre a ciò favorisce la coagulazione del sangue. Se non ci fosse il calcio, il più piccolo graffio provocherebbe un’emorragia fatale. Il calcio svolge inoltre una funzione importantissima nel sistema nervoso, dato che trasporta gli impulsi lungo i nervi da una parte del corpo all’altra. Anche i muscoli ne hanno un bisogno estremo: la mancanza di calcio può provocare crampi e convulsioni.
Molte persone che hanno sofferto per tutta la vita di crampi ai piedi e alle gambe ricevono un sollievo quasi immediato non appena cominciano a consumare e ad assorbire una sufficiente quantità di calcio. Anche il cuore è un muscolo, e il calcio è quella sostanza che ne regola il ritmo del battito: senza calcio il cuore non potrebbe battere. Le soluzioni di laboratorio in cui il cuore può essere mantenuto in vita al di fuori del corpo sono in gran parte composte di calcio. Se da queste soluzioni si elimina il calcio, il cuore smette di pulsare.
Il calcio è inoltre assai importante nella divisione delle cellule. Come saprete, il vostro corpo è composto da miliardi di cellule microscopiche. Gli scienziati che svolgono ricerche sul cancro sanno che il segreto del cancro è in qualche modo racchiuso nella vita cellulare, dato che il cancro non è altro che un gruppo di cellule che non cresce normalmente, ma si sviluppa in modo irregolare e incontrollato.
Qualsiasi sostanza capace di liberare il calcio contenuto nelle cellule ne provoca al tempo stesso la scissione. Non potrebbe darsi, allora, che una carenza di calcio fosse, almeno in parte, responsabile dell’insorgenza del cancro? Forse le condizioni della nostra vita quotidiana privano le cellule del calcio, e ciò ne provoca una scissione molto più rapida del normale, dando luogo all’insorgere della malattia. Composti a base di calcio vengono impiegati nel trattamento di molte malattie. Nell’avvelenamento da piombo, per esempio, il calcio accelera il processo di eliminazione del piombo, il che porta a un miglioramento delle condizioni del paziente.
Come il calcio viene utilizzato dall’organismo
Il calcio è distribuito tra i vari organi più o meno nelle proporzioni seguenti: il cervello ne contiene da 4 a 5 milligrammi per 100 grammi; i polmoni 19 milligrammi; il cuore da 7 a 8; il fegato 7; i muscoli da 7 a 8; la pelle e la milza da 9 a 10. Ciò naturalmente significa che il calcio è necessario per il buon funzionamento di tutti questi organi.
Che ne sarebbe dunque della vostra salute se uno di questi organi cominciasse a far cilecca per mancanza di calcio? Il cuore, il cervello, il fegato, i polmoni: quale di questi organi potete permettervi di trascurare?
Il rachitismo è una malattia ossea dell’infanzia, causata da difetti di alimentazione. Nel rachitismo possono giocare un ruolo importante tanto la carenza di calcio quanto quella di fosforo e di vitamina D. Si ritiene che anche l’osteomalacia, una malattia ossea dell’età adulta, sia dovuta a carenze nella dieta. Non siamo in grado di determinare esattamente quale sia l’azione fisiologica o chimica della vitamina D in rapporto al calcio.
Sappiamo però che la vitamina D è indispensabile perché l’organismo possa utilizzare efficacemente il calcio. Essa si forma in seguito all’esposizione ai raggi solari, ed è anche contenuta in certi alimenti di origine animale (è particolarmente abbondante nell’olio ricavato dal fegato dei pesci). Si suppone che per rendere il calcio assimilabile da parte dell’organismo la vitamina D eserciti in qualche modo la sua funzione nel tratto intestinale.
Per assicurare una corretta utilizzazione del calcio presente nei cibi, oltre alla vitamina D sono necessarie grandi quantità di vitamina C e di vitamina A. È così che anche se i vostri bambini giocano al sole tutto il giorno e si impregnano di vitamina D, possono sempre soffrire di una carenza di calcio, a meno che non consumino una sufficiente quantità di cibi contenenti vitamina A e vitamina C.
Coll’andar degli anni tendiamo a consumare sempre meno cibi contenenti calcio. Le verdure a foglie verdi sono difficili da masticare, o ci sembrano poco appetitose; in più otteniamo sempre meno vitamina D dall’esposizione ai raggi del sole, e di conseguenza le nostre riserve di calcio vanno a ridursi sempre più via via che gli anni passano. È per questa ragione che ci sembra tanto importante che specialmente le persone in età avanzata consumino qualche integratore alimentare naturale ad alto contenuto in calcio.
Anche il fosforo, un altro elemento minerale, è essenziale per un corretto assorbimento del calcio da parte dell’organismo. Per ragioni che ci restano ancora oscure, se vogliamo che vengano utilizzati nel modo più efficace, il calcio e il fosforo debbono trovarsi nell’organismo in una certa proporzione, che è di circa 2 a 1; ciò significa che per una parte di fosforo devono esservene due di calcio.
Nel caso degli animali erbivori questo equilibrio è talvolta rotto, dato che la maggior parte del cibo di cui si nutrono è composto da foglie verdi, assai ricche di calcio, mentre talvolta hanno una certa difficoltà a procurarsi una quantità sufficiente di fosforo. L’uomo, invece, tende a consumare una quantità maggiore di fosforo, sotto forma di cibi forti (carne e cereali), e una quantità minore di cibi ricchi di calcio, come le verdure a foglie verdi.
Tutti i bambini nascono poveri di calcio. Ciò significa che non hanno una riserva di calcio, e debbono ricevere un rifornimento costante e nutrito di calcio e di vitamina D: solo così la loro ossatura potrà svilupparsi. In linea di massima il bambino ha molto più bisogno di calcio dell’adulto, dato che l’organismo in crescita ne impiega talmente tanto che ben poco ne rimane per gli impieghi funzionali. Fermatevi un attimo, e pensate alle trasformazioni che hanno luogo nella struttura ossea nel corso dei primi vent’anni di vita: il calcio è essenziale per tutte queste trasformazioni.
Dunque, non dovete pensare che i vostri bambini possano smettere di prendere calcio e olio di fegato di merluzzo non appena usciti dalla prima infanzia. Hanno bisogno del supplemento di calcio e della vitamina D finché il loro organismo non si sarà completamente sviluppato. Da parte nostra siamo convinti che il bisogno di un supplemento di calcio persista per tutta la vita, dato che non è assolutamente possibile ricavare dal cibo tutto quello che ci serve.
Ricordate: il calcio è essenziale per la salute delle ossa, dei denti e del sangue; il calcio è indispensabile per il buon funzionamento del cuore; dal calcio dipende la salute dei muscoli e dei nervi; il calcio può infine rappresentare un fattore decisivo per la prevenzione del cancro.

IL REGOLATORE DEL CALCIO NELL’ORGANISMO
Troppo calcio, oppure troppo poco
L’organismo lo sa. Quando si verifica un consumo straordinario di calcio, o un eccezionale bisogno interno di questo importantissimo minerale, entrano in funzione i fattori di regolazione dell’organismo, che controllano con stupefacente precisione il tasso di calcio giusto nell’individuo normale. Alla luce dei risultati delle ricerche più recenti, svanisce del tutto la preoccupazione che la persona sana possa consumare una quantità eccessiva di calcio. Alcuni recenti studi hanno chiarito che se nel corpo si accumula effettivamente un eccesso di calcio, non se ne deve attribuire la colpa ad un consumo eccessivo, quanto probabilmente ad un difetto di funzionamento del delicato meccanismo di controllo dell’organismo.
Secondo il dottor D. H. Copp, dell’Università della British Columbia di Vancouver, Canada, il centro di controllo del tasso di calcio nell’organismo si trova nella zona della ghiandola tiroide.
Descrivendo ai suoi colleghi della Canadian Medical Association di Quebec, in Canada, il 12 luglio 1967, la straordinaria abilità dimostrata dall’organismo nel fronteggiare qualsiasi dosaggio di calcio, Copp inizia col notare alcune delle funzioni vitali svolte dal calcio nell’organismo stesso: tra queste si annoverano il suo ruolo nella contrazione muscolare, nel mantenimento della consistenza delle membrane, il contributo fornito all’azione degli enzimi e alla trasmissione dei messaggi del cervello ai muscoli.
L’importanza di un giusto livello di calcio viene dimostrata in modo convincente dal fatto che una scarsità di calcio nel sangue può dar luogo a convulsioni gravi, e addirittura fatali, mentre un livello eccessivo può portare alla formazione di calcoli polmonari e all’insorgere di disturbi cardiaci.
Non vi è dunque da meravigliarsi se l’organismo controlla il proprio rifornimento di calcio tanto accuratamente che “le fluttuazioni del livello di calcio nel plasma nel corso della giornata in un giovane adulto sano possono essere inferiori al + 3%, e questo nonostante le eventuali fluttuazioni del tasso di fosfati nel sangue, il consumo di calcio in occasione dei pasti e le variazioni nell’eliminazione di calcio con le urine”.
Il fatto è che non solo questo livello si mantiene costante, ma il recupero in seguito a variazioni in più o in meno del rifornimento di calcio nel plasma è estremamente rapido. Negli esperimenti svolti su cani sani, afferma il dottor Copp, quando il livello del calcio è artificialmente innalzato o abbassato, il livello giusto si reinstaura nel giro di poche ore.
I medici che sono rimasti sconcertati di fronte ad accumuli di calcio quali i calcoli renali e quelli della vescica, o i depositi articolari che si verificano nell’artrite, si trovano ora a disporre di un nuovo campo di indagine. Ci si può ragionevolmente attendere, infatti, che il medico, anziché tentare di eliminare il calcio dalla dieta, o di ricorrere a misure drastiche, si preoccupi invece di controllare il funzionamento del sistema di controllo del calcio dell’organismo. Il medico sa, per esempio, che una persona con disturbi tiroidei è particolarmente predisposta a problemi relativi al calcio.
Per coloro i quali hanno fino ad ora esitato a consumare supplementi di calcio, per paura di prenderne troppo, la relazione del dottor Copp è senz’altro rassicurante. Finalmente abbiamo le prove che la persona sana utilizza il calcio di cui ha bisogno, ed elimina il resto, mentre grazie al paratormone e alla calcitonina il livello del calcio resta sempre quello ottimale.
È senz’altro vero che il corpo affronta i bisogni di emergenza ricorrendo al calcio contenuto nelle ossa, ma si tratta pur sempre di una reazione di emergenza. Se invece l’organismo deve fare affidamento in continuazione su questo processo di osteolisi, si va incontro a gravi carenze di calcio e ad un pericoloso indebolimento dello scheletro. Gli studi svolti in proposito hanno dimostrato più e più volte che la maggior parte delle persone necessitano di una quantità di calcio maggiore di quella che può esser fornita dalla nostra dieta ordinaria.
È INEVITABILE CHE LE OSSA SI INDEBOLISCANO CON L’ETÀ?
Una persona anziana è terrorizzata dalla sola idea di una frattura dell’anca. È a conoscenza di molti casi, anche troppi, di persone della sua età che sono rimaste invalide per una frattura all’anca, e il pensiero di quelle che ne sono morte la blocca, letteralmente, dato che questa minaccia è in agguato ovunque si rechi.
Potrebbe scivolare su un pavimento lucidato a cera, o su un tappeto; potrebbe inciampare su un gradino scivoloso, o su un marciapiede sconnesso. Al fine di evitare questi potenziali pericoli, la persona si priva delle proprie normali possibilità di movimento, si preclude quelle semplici attività che potrebbero ancora essere fonte di divertimento, e qualche volta accelera il processo di invecchiamento in quello che diviene un circolo vizioso di inattività e di conseguente indebolimento.
D’altra parte è vero che il pericolo di una caduta è senz’altro realistico per molte, troppe persone, dato che coll’avanzare dell’età esse cominciano a soffrire di osteoporosi. L’osteoporosi è contraddistinta da una demineralizzazione delle ossa che riduce la loro struttura, normalmente solida e compatta, a una specie di spugna piena di forellini, e le rende quindi strutturalmente deboli e friabili.
In Geriatrics (giugno 1970) il dottor Walter C. Alvarez effettua una stima da cui risulta che le donne americane che hanno superato i quarantacinque anni subiscono circa un milione di fratture all’anno, delle quali 700.000 sono dovute all’osteoporosi.
Aggiunge l’articolista: “Quando la donna cade e si frattura l’anca, si può ragionevolmente pensare che spesso sia caduta proprio perché l’anca si è fratturata spontaneamente”.
Già da molto tempo sappiamo che non sono affatto infrequenti le fratture delle costole dovute a un accesso di tosse. Fratture di costole possono inoltre essere causate da altri tipi di contrazioni violente, quali uno starnuto o un conato di vomito.
Le donne sono doppiamente predisposte rispetto agli uomini, soprattutto perché i mutamenti ormonali indotti dalla menopausa causano spesso un impoverimento del contenuto minerale delle ossa. Come riferiscono il dottor Young e il dottor Nordin di Leeds, in Inghilterra, in The Lancet del 15 luglio 1967, gli esami svolti prima e dopo la menopausa rivelano che le donne, le quali prima della menopausa hanno livelli normali di calcio e di fosforo, perdono poi questi minerali dalle ossa accumulandoli nel sangue e nelle urine, il che indica che il loro metabolismo risulta sostanzialmente squilibrato, e che sono candidate all’osteoporosi.

LA PERDITA DEL CALCIO PUÒ CONDURRE ALL’OSTEOPOROSI
Dato che le ossa sono un tessuto vivente, esse devono essere costantemente rifornite dagli ingredienti necessari alla costituzione di un nuovo tessuto osseo; il loro consumo infatti è altrettanto naturale quanto il loro ricostruirsi, e i due processi debbono essere mantenuti in equilibrio. Quando il consumo è più accelerato della ricostruzione, ne deriva l’osteoporosi.
Il dottor Frederic C. Bartter e i suoi colleghi del dipartimento di endocrinologia del National Heart and Lung Institute di Bethesda, Maryland, citati in Science News (6 giugno 1970), sono convinti che l’osteoporosi derivi da uno squilibrio ormonale. Gli ormoni in questione sono due: l’ormone prodotto dalla paratiroide (PTH), che libera nel sangue il calcio delle ossa, e la tirocalcitonina (TCT), che previene la perdita di calcio.
“Quando questi due ormoni sono in disequilibrio” afferma Bartter “ne risulta l’osteoporosi”. Aggiunge poi che l’osteoporosi probabilmente deriva da un’eccessiva secrezione di PTH, o da una secrezione insufficiente di TCT.
La chiave per il trattamento di questa malattia è il calcio, dato che la produzione di questi ormoni è stimolata dalla concentrazione degli ioni di calcio nel sangue. Quando il livello di calcio nel sangue è basso, entra in funzione il PTH, che ha il compito di sciogliere le ossa e di riportare il livello di calcio nel sangue alla normalità. Quando invece il livello di calcio nel sangue è troppo alto, viene chiamata in azione la tirocalcitonina, che inibisce l’attività del PTH, e mantiene così intatte le ossa.
Questi medici sono riusciti a trattare con successo l’osteoporosi invertendo il processo metabolico che priva le ossa del loro calcio.
Meglio ancora, prima ancora che l’osteoporosi colpisca, ciascuno potrebbe e dovrebbe accertarsi di consumare quotidianamente una sufficiente quantità di calcio, in quanto parte di una dieta ricca di altri elementi che possano integrare questo minerale, facilitandone l’assorbimento nell’organismo. Il sistema migliore per combattere l’osteoporosi è quello di impedirne l’insorgenza, il che significa proteggersi consumando vitamina D e minerali in abbondanza.
Per la formazione di ossa robuste sono necessarie anche altre sostanze nutritizie. La dieta giusta per combattere la tendenza delle ossa a perdere calcio in età avanzata dovrebbe avere inizio nel corso della cosiddetta mezza età, o anche prima. Una simile dieta comprende supplementi di farina d’ossa, dolomite, e vitamina D in forma naturale.
La vostra dieta deve fornire il materiale necessario alla formazione di ossa robuste che possano sostenere il corpo e proteggere gli organi vitali. Se non è così, può benissimo darsi che siate avviati sulla strada dell’osteoporosi.
Il calcio può essere dirottato
Il dottor Carl J. Pfeiffer, direttore dell’Istituto di Gastroenterologia dell’Università Presbiteriana del Pennsylvania Medical Center, scrivendo sul Postgraduate Medicine (gennaio 1968), rileva l’assurdità del fare affidamento sul fabbisogno minimo giornaliero di calcio.
Anche se consumate calcio più che a sufficienza, afferma Pfeiffer, questo può essere dirottato più volte prima di potervi fare qualcosa; può passare attraverso il sistema digestivo troppo in fretta per essere assorbito, può combinarsi in un composto chimico insolubile con qualche altro minerale, o può essere sottratto al sangue dai reni.
“Sappiamo da lungo tempo che l’acido inositolesafosforico, contenuto nel grano, interferisce con l’assorbimento del calcio, il che presumibilmente è dovuto alla precipitazione di fitato di calcio insolubile nel tratto gastro-intestinale” afferma Pfeiffer. “L’azione rachiogenica (che provoca rachitismo) dei cereali e del pane scuro, in combinazione con un basso consumo di calcio, è stata attribuita proprio a questo fenomeno”.
Gli spinaci, il rabarbaro e la cioccolata contengono tutti acido ossalico, che tende a combinarsi con il calcio libero presente nell’organismo per formare un altro composto senza alcun valore nutritivo, cioè l’ossalato di calcio. Questo composto può allora dar luogo a formazioni cristalline nei reni o nella vescica, costituendo “calcoli” assai dolorosi, per i quali può rendersi necessaria l’asportazione per via chirurgica.
L’assorbimento del calcio può inoltre essere alterato da certi farmaci. La penicillina, la cloromicetina e la neomicina accrescono il bisogno di calcio dell’organismo, e ne accelerano l’utilizzazione, mentre steroidi quali il prednisolone e il dexametasone tendono a deprimere l’assorbimento del calcio.
Le carenze di calcio nell’organismo sono favorite dall’età, e a loro volta possono rappresentare uno stimolo al processo di invecchiamento. Per le donne ciò può essere dovuto alle alterazioni del metabolismo degli estrogeni, ma un ruolo importante possono svolgerlo anche la mancanza di esercizio fisico e altre trasformazioni frequenti nel processo di invecchiamento per tutti e due i sessi. È per questa ragione che in età…
Csalcio minerale: Conclusione
Il calcio non è soltanto un minerale fondamentale per la salute delle ossa e dei denti: esso partecipa a processi vitali che coinvolgono il cuore, i muscoli, il sistema nervoso e persino la coagulazione del sangue. Un apporto equilibrato di calcio, insieme a vitamina D, fosforo, magnesio e altri nutrienti, rappresenta la base per mantenere un organismo forte e sano in tutte le fasi della vita.
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che la carenza di calcio può condurre a disturbi gravi come rachitismo, osteomalacia e osteoporosi, mentre un eccesso mal gestito può causare accumuli dannosi. L’organismo, tuttavia, possiede meccanismi sofisticati per regolarne i livelli, e una corretta alimentazione rimane la chiave per sostenere tali processi.
Adottare uno stile di vita che includa una dieta bilanciata, ricca di fonti naturali di calcio e vitamine essenziali, insieme a una regolare attività fisica, è il modo migliore per proteggere la salute delle ossa e prevenire molte patologie legate all’età. In definitiva, prendersi cura del proprio fabbisogno di calcio non significa soltanto preservare lo scheletro, ma garantire benessere e vitalità a tutto l’organismo.
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