Carenza di vitamina D stanchezza nel nostro organismo, normale sentirsi un po più stanchi. Si tratta di una stanchezza fisica, ma anche di tipo mentale che può portare a una difficoltà di concentrazione.

Già oltre un secolo fa, medici e nutrizionisti avevano compreso il ruolo fondamentale della luce solare nella salute delle ossa, individuando nella vitamina D un nutriente chiave. Da allora, la ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti: solo nell’ultimo decennio sono stati pubblicati oltre 2.000 studi che ne confermano l’importanza. Oggi sappiamo che la vitamina D non è utile solo per mantenere lo scheletro forte, ma è anche cruciale per il sistema immunitario, per l’equilibrio ormonale e persino per le prestazioni fisiche. Una sua carenza può portare a una serie di sintomi diffusi, tra cui una stanchezza cronica inspiegabile. La carenza di vitamina D e la stanchezza sono spesso collegate: bassi livelli di questo nutriente possono compromettere l’energia quotidiana, l’umore e la capacità di concentrazione. Prevenire questa carenza è essenziale per vivere in salute e con vitalità.

Vitamina D: una vitamina diversa da tutte le altre

Vitamina D e produzione naturale

La vitamina D, a differenza di molte altre vitamine, può essere prodotta direttamente dal nostro corpo. In realtà, è tecnicamente un ormone liposolubile, che agisce come messaggero per vari organi, tra cui ossa, muscoli e sistema immunitario. La produzione avviene quando i raggi UVB del sole colpiscono il colesterolo presente nella pelle, avviando una reazione che porta alla formazione della vitamina D3. La molecola passa poi attraverso due trasformazioni: una nel fegato (in calcidiolo) e una nei reni (in calcitriolo, la forma attiva). Questo processo, però, dipende fortemente dall’esposizione solare, che può variare molto a seconda della stagione, della latitudine e del tipo di carnagione. Una carenza di esposizione al sole può limitare seriamente la produzione naturale di vitamina D, compromettendo numerose funzioni corporee.

Carenza di vitamina D e stanchezza: le cause principali

 Carenza di vitamina D stanchezza

La carenza di vitamina D è oggi una delle carenze nutrizionali più comuni, soprattutto nei Paesi industrializzati. Uno dei sintomi più trascurati è la stanchezza cronicadella vitamina D, che può presentarsi anche in persone apparentemente sane. Questo accade perché la vitamina D influisce su molti meccanismi dell’energia cellulare e sul tono dell’umore. L’insufficienza può derivare da una scarsa esposizione alla luce solare (in inverno, in città, per anziani o persone con mobilità ridotta) o da una ridotta capacità del corpo di sintetizzarla, come avviene naturalmente con l’avanzare dell’età. Anche l’uso di creme solari ad alta protezione o vivere in zone molto inquinate può ridurre significativamente la disponibilità della “vitamina del sole”. Le persone con carnagione scura, inoltre, tendono a produrre meno vitamina D perché la melanina agisce come filtro naturale. Tutti questi fattori aumentano il rischio di bassa energia, affaticamento e malessere generale.

Luce solare e storia della vitamina D: la carenza della vitamina D

 Vitamina D e ossa

Più di 100 anni fa, uno scienziato britannico scoprì che la luce solare poteva curare il rachitismo, una condizione ossea nei bambini causata da deficienza di vitamina D. All’epoca, il problema era diffuso nelle città industriali per via dello smog da carbone che bloccava i raggi UV. Oggi il problema è diverso, ma ancora attuale: molti adulti passano gran parte del tempo in ambienti chiusi, con poca esposizione alla luce naturale. Questo riduce la sintesi cutanea della vitamina D, con conseguenze su salute ossea, densità minerale e rischio di fratture. La vitamina D è essenziale per l’assorbimento del calcio e per la formazione di ossa forti, soprattutto nei bambini e negli anziani. La carenza  della vitamina D porta a stanchezza, porta a ossa deboli, dolori articolari e maggiore fragilità ossea nel tempo.

Vitamina D e alimenti: fonti e consigli

 Vitamina D alimenti

Dal punto di vista alimentare, la vitamina D non è facile da ottenere in quantità adeguate perciò  la carenza della vitamina D porta anche stanchezza . Le fonti principali sono pochi alimenti specifici: pesci grassi come salmone, tonno, sgombro e sardine, l’olio di fegato di merluzzo, il tuorlo d’uovo, il fegato di manzo, e i latticini arricchiti (latte e yogurt fortificati). Tuttavia, molte persone evitano questi alimenti per ragioni di gusto, allergie o scelte dietetiche. Leggere bene le etichette nutrizionali è fondamentale per assicurarsi che un prodotto contenga davvero vitamina D. I vegetariani e i vegani, in particolare, possono avere maggiori difficoltà a soddisfare il fabbisogno giornaliero e potrebbero valutare un’integrazione. In ogni caso, una dieta varia ed equilibrata, ricca di alimenti naturali e integrata da una corretta esposizione solare, è la strategia migliore per prevenire la carenza di vitamina D e stanchezza e supportare l’energia quotidiana.

Carenza vitamina D stanchezza

 Carenza di vitamina D  stanchezza :La Vitamina D in azione!

La comprensione degli effetti della vitamina D sul corpo deriva dal suo comportamento assimilabile a quello di un ormone. La vitamina D si comporta come un messaggero, comunicando con ossa, cellule intestinali, cellule renali e altri parti del corpo in merito allo stato del calcio minerali che circolano nel sangue e nei fluidi cor-porei5 Il calcio non è solo parte della struttura ossea (insieme al fosforo), ma è anche fondamentale per la funzione muscolare, la coagulazione del sangue e diverse altre reazioni metaboliche del corpo. Se I livelli di calcio non fossero sufficienti, il tuo corpo potrebbe letteralmente cedere. L’abilita della vitamina D di “parlare” alle cellule è svolta attraverso recettori che riconoscono questa vitamina ormone e rispondono di conseguenza. La vitamina D, insieme agli ormoni derivanti dalla ghiandola paratiroidea (localizzata alla base del collo), invia segnali attraverso il corpo avvisando che i livelli di calcio devono essere mantenuti stabili e non fluttuanti. Anche il minimo sbalzo nei livelli di calcio attiva la vitamina D, migliorando l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino, diminuendo la perdita di calcio attraverso l’urina (agendo al livello dell’escrezione renale e rilasciando calcio dalle cellule ossee con l’auto di altre cellule chiamate osteoclasti. Tutti questi interventi consentono di riportare il calcio a livelli ottimali. Quando i livelli di calcio sono in aumento, è vero Il contrario il calcio è trattenuto nelle ossa grazie a cellule specializzate chiamate osteoblasti, che costruiscono e mineralizzano la struttura ossea. Livelli adeguati di vitamina D insieme a sufficienti introiti di calcio sono fondamentali per la crescita e la maturazione dello scheletro come anche per il mantenimento della struttura minerale ossea durante tutto il corso della vita. La comprensione della comunicazione della vitamina D attraverso i recettori in tutto il corpo ha dato il via all’approfondimento di nuovi ruoli di questa vitamina ben oltre il mantenimento delle ossa che includono la funzione immunitaria e le prestazioni atletiche.

Funzione del sistema cardiovascolare :carenza di vitamina D e stanchezza

Dato il ruolo fondamentale della vitamina D nel mantenere livelli adeguati di calcio necessari per la funzione muscolare, ne consegue che anche la funzione cardiaca dipende da uno stato adeguato di questa vitamina.

   

Carenza di vitamina D e stanchezza: Funzione del sistema Immunitario

Alcune interessanti ricerche suggeriscono che la vitamina D funge da potente supporto per il tuo sistema immunitario. La vitamina D stimola l’immunità innata che è fondamentalmente il tuo meccanismo di difesa di prima linea, in cui Il tuo corpo sviluppa una risposta aspecifica a qualcosa che è estraneo al corpo.° Uno dei modi in cui la vitamina D può farlo è creando indirettamente antimicrobici che possono distruggere i batteri. Questa vitamina può anche modificare le risposte immunitarie attraverso il nostro intestino.

Funzione muscolare e prestazione atletica:

La vitamina D mantiene il termostato dei livelli di calcio in funzione 24 ore su 24 ore, 7 giorni su 7, e recenti ricerche hanno dimostrato che questo può svolgere un ruolo significativo nell’ottimizzazione della funzione e della contrazione muscolare, in definitiva, delle prestazioni atletiche. La ricerca dei laboratori di scienze dello sport mostra che la vitamina D supplementare può migliorare diverse misure delle prestazioni e aiutare a combattere la potenziale carenza di vitamina D con stanchezza negli atleti che si allenano e si esibiscono al chiuso come praticanti di arti marziali ginnaste e simili.

Divisione cellulare!

I recettori della vitamina D sono stati scoperti in molti punti del corpo, come nell’intestino, nei polmoni, nei reni, nel pancreas e nel cervello. I ricercatori hanno constatalo che le cellule del corpo hanno bisogno di livelli adeguati di vitamina D per la normale divisione cellulare. Danni da carenza di Vitamina De stanchezza! La carenza di questa vitamina multiforme ha implicazioni sconcertanti. Ma ciò che è ancora più sbalorditivo è il numero di persone in tutto il mondo che soffrono di livelli di vitamina D insufficienti: si stima che circa il 50% della popolazione mondiale soffra di un basso livello di vitamina D. Per determinare il livello di vitamina D in un individuo, si misura la 25-idrossivitamina circolante nel siero D (25 [OH] D nel siero), in particolare questa misurazione viene fatta in coloro che hanno un alto rischio di carenza di vitamina D e stanchezza. Il 25 (OH) D sierico riflette la quantità combinata di vitamina D ottenuta dal sole, dal cibo e dagli integratori.’ Tipicamente, la carenza di vitamina D è definita come un livello serico di 25 (OH) D inferiore a 20 ng / ml (50 nmol /L) e possono verificarsi sintomi di Inadeguatezza tra i livelli di 20-30 ng / mL (50-75 nmol / L).

Ecco un riepilogo di solo alcune delle conseguenze dovute alla carenza di vitamina D e stanchezza!

Lo sviluppo osseo subisce in particolare grandi ripercussioni nei neonati e nei bambini con deficit poiché sviluppano una condizione chiamata rachitismo, in cui le gambe sono arcuate a causa della scarsa mineralizzazione delle ossa e della crescita eccessiva della cartilagine! Anche il cranio dei neonati subisce deformazioni dovute a carenza di vitamina D, in questo caso le fessure del cranio non sono in grado di mineralizzare, dando un aspetto sporgente alla testa. E poiché le ossa si rimodellano costantemente anche negli adulti, bassi livelli di vitamina D possono portare a una condizione chiamata osteomalacia, in cui le ossa iniziano ad ammorbidirsi e a sviluppare una struttura arcuata come nel rachitismo. Sia la carenza di calcio che di vitamina D possono portare gli anziani a sviluppare una condizione ossea associata a ossa fragili e aumento del rischio di fratture. Anche la debolezza muscolare e la tetania muscolare (contrazioni spasmodiche a rapida insorgenza) sono associate a bassi livelli di vitamina D. La consapevolezza dei gruppi a rischio di carenza di vitamina D è sicuramente degna di nota poiché le statistiche che sottolineano i livelli insufficienti di questa vitamina sono allarmanti.

Neonati allattati al seno

Poiché il contenuto di vitamina D nel latte materno è inferiore alle raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics, si raccomanda che i bambini allattati esclusivamente o parzialmente al seno siano integrati con 400 UI (10 ug) di vitamina D al giorno.

Anziani

La funzionalità renale ed epatica diminuisce con l’età e questi organi sono coinvolti nella formazione di questa vitamina. Inoltre, alcuni anziani sono confinati in ambienti chiusi e quindi hanno un’esposizione molto limitata alla luce solare necessaria per la produzione di vitamina D.

Altre categorie di persone soggette a una limitata esposizione al sole:

 in particolare durante i mesi invernali, possono avere bassi livelli sierici di vitamina D. L’esposizione al sole limitata si verifica anche per le persone che possono scegliere di coprirsi con indumenti per motivi religiosi, o che sono altrimenti costrette a casa e non possono godere di un’adeguata  esposizione al sole. Inoltre, le persone con la pelle più scura possono effettivamente avere una ridotta capacità di produrre vitamina D dalla luce solare. Pertanto, i neonati di pelle scura possono essere a maggior rischio di una bassa vitamina D rispetto ai bambini che non hanno la pelle scura.  Le persone con particolari situazioni di salute come un intervento chirurgico di bypass gastrico possono avere problemi perché alcune sezioni del loro sistema digerente sono state modificate, ciò si ripercuote anche sull’assorbimento della vitamina D nell’intestino tenue.’ Negli individui obesi, specialmente in quelli che sono patologicamente obesi, potrebbero esserci problemi nel far circolare la vitamina D in modo ottimale alle cellule del corpo poiché questa vitamina rimane bloccata nel grasso corporeo in eccesso restando a tutti gli effetti intrappolata.

Blocco dei raggi:Il dilemma della protezione solare!

Abbiamo bisogno dei raggi UVB del sole per la produzione di vitamina D. Tutta-via, un’eccessiva esposizione al sole può aumentare il rischio di cancro della pelle. E con una carenza di vitamina D così diffusa, trovare il giusto equilibrio di un’adequata esposizione al sole senza esagerare può essere difficile. Il rischio di cancro della pelle aumenta con l’aumentare dell’esposizione alla luce solare, specialmente negli individui di carnagione chiara. All’inizio degli anni ’80 in Australia furono sviluppate campagne per la salute della pelle per mettere in guardia le persone dall’eccessiva esposizione al sole, in particolare avvisandole di indossare magliette e applicare la protezione solare per evitare rischi. Alcune ricerche hanno dimostrato che l’uso di creme solari aumenta il rischio di carenza di vitamina D, soprattutto nelle persone con salute renale compromessa.   L’uso della crema solare, In particolare durante l’infanzia, è fondamentale per proteggere da potenziali tumori della pelle. Per raggiungere livelli appropriati di vitamina D è sufficiente sottoporsi ad un’esposizione al sole su circa il 18% della superficie corporea (mani, braccia, viso), pochi minuti o più a seconda del tipo di pelle e della latitudine, due o tre volte a settimana in primavera, estate e autunno in individui di pelle chiara e fino a due ore per pelle più scura. Ma esistono altre variabili che influenzano la capacita di produrre vitamina D, come la posizione geografica, le stagioni e la capacità di assorbimento genetico della pelle per i raggi UVB, oltre al tono della pelle.’ Durante i periodi in cui l’esposizione al sole è limitata o per le persone che sono a rischio di sviluppare una carenza di vitamina D, l’integrazione di questa vitamina può essere un modo sicuro per garantirne livelli adeguati.

Soluzioni a base di Vitamina D!

L’integrazione di vitamina D aiuta a garantire l’ottenimento di livelli adeguati di questa vltamina poiché l’impossibilità a ricavarne in quantità sufficiente dalla sola alimentazione, la nostra tendenza alla “vita al chiuso” e l’uso di filtri solari aggravano facilmente il problema. Una Vegana D con vitamina D/D, che favorisce il mantenimento di ossa, denti, muscoli e sistema immunitario normali.

Riferimenti.

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